I Livelli di Competenza

Abbiamo parlato in un precedente articolo delle Competenze Trasversali definendole come un insieme di Motivazioni, Tratti, Immagini di sé, Conoscenze, Capacità che si associano ad una prestazione efficace o superiore, riconducibili a comportamenti direttamente osservabili.

Ma come possono influire sul nostro Benessere?

Essenzialmente in 2 modi che in apparenza sembrano contrastanti:

  1. Cimentandosi in attività che esaltano i propri punti di forza: in questo modo sceglieremo attività, compiti o mansioni che richiedono come caratteristica principale competenze trasversali che abbiamo più forti e di cui siamo più padroni.
  2. Lavorando sullo sviluppo delle competenze trasversali: ciò è importante per reagire in maniera più efficace alle sfide dell’ambiente, in modo da facilitare il raggiungimento dei propri obiettivi ed il soddisfacimento dei bisogni.

Quindi assecondando i propri punti di forza, ma allo stesso tempo lavorando sulle competenze che in noi sono più carenti.

Adesso vi starete chiedendo ma se dedico il mio tempo ad attività in cui sono forte, evitando attività in cui risulto carente, come faccio a lavorare su me stesso per acquisire delle altre competenze e poter superare situazioni avverse?

Semplice, lavorando in parallelo!

Attività che coinvolgono la maggior parte del tempo della nostra giornata e che ripetiamo per settimane, mesi oppure anni dovrebbero essere in linea con le nostre competenze più forti; viceversa attività che riguardano minor tempo oppure un tempo variabile, rappresentano un ottimo spunto per mettersi alla prova in modo da acquisire gradualmente le competenze richieste.

Ad esempio se facciamo un lavoro dove è richiesta come Competenza Trasversale principale la “Gestione dello Stress” o il “Problem Solving” (competenze che secondo il nostro modo di essere sono carenti), sicuramente vivremo in una condizione di stress abbastanza o molto elevata, in base al livello di competenza che possediamo; viceversa se il nostro punto di forza sono le “Capacità di Relazioni Interpersonali” e facciamo un lavoro che richiede come caratteristica principale questa competenza, la nostra condizione di Benessere sarà decisamente migliore.

Ma perché alcuni devono lavorare di più su se stessi e altri hanno la vita più semplice?

Secondo la teoria dei “Livelli di Competenza” che ho sviluppato, ognuno di noi possiede geneticamente un patrimonio che l’ambiente e le esperienze possono mettere in risalto (competenza reale) o lasciare latente (competenza potenziale); ciò significa che su una scala da 1 a 10 di competenza ognuno di noi avrà un livello di competenza potenziale e un livello di competenza reale.

Ad esempio X. può avere un livello di competenza “Pensiero Creativo” potenziale di 8 ma dimostrarne 5, Y. invece un livello potenziale di 6 e dimostrare 5; apparentemente entrambi in una fase della vita dimostreranno lo stesso livello di competenza, ma X. con maggior facilità potrà portare con l’esperienza a 6 o 7 il suo livello, Y. invece dovrà fare molta fatica, lavorando molto su stesso per arrivare al suo massimo potenziale 6.

Per citare un esempio della vita reale, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi “Maradona” aveva come potenziale 10 ed una resa altrettanto alta anche senza dedicare molto tempo all’allenamento; viceversa altri calciatori con potenziale minore dovevano allenarsi costantemente per poter raggiungere un livello di competenza reale comunque inferiore al suo.

Detto ciò è importante avere consapevolezza di se stessi, dei propri punti di forza e di debolezza, del proprio potenziale e del livello reale, senza “sedersi” perché le cose ci vengono facili o “abbattersi” perché per noi risulta più difficile, ma cercando di lavorare su se stessi talvolta superando anche i propri limiti e al tempo stesso assecondando la nostra vera essenza!

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