Le Fasi del Cambiamento

La Teoria del cambiamento intenzionale, elaborata dallo psicologo Richard E. Boyatzis su uno studio riguardante la possibilità di migliorare le prestazioni personali attraverso la tecnica dell’apprendimento auto-diretto, fa chiarezza sui motivi e sulle modalità con cui avviene un cambiamento autodeterminato e durevole nel tempo dei comportamenti, delle abitudini, delle competenze, degli schemi interpretativi, degli stati emotivi o delle percezioni di un individuo.

Attraverso tale modello non solo le persone riescono ad individuare accuratamente come e perché dovrebbero attuare dei miglioramenti, ma riescono effettivamente a cambiare ed il cambiamento perdura nel tempo.

Tale cambiamento avviene secondo 5 fasi:

1 – Il mio sé ideale: Chi voglio essere? Cosa voglio dalla vita? Chi voglio diventare? Che cosa desidero veramente? Il punto di partenza del processo di cambiamento intenzionale non è la situazione presente, bensì il desiderio di un futuro migliore; ciò permette di dare una direzione al processo di miglioramento e fornisce alla persona la spinta motivazionale necessaria per l’attivazione ed il perseguimento dello stesso nonostante le difficoltà che incontrerà lungo il percorso. In questa fase bisogna fare attenzione a distinguere il sé ideale dal sé normativo, ovvero quando gli altri (genitori, coniugi, capi, insegnanti) ci danno la loro visione del nostro sé ideale.

2 – Il mio sé reale: Chi sono? Quali sono i miei punti di forza e i miei punti di debolezza? Rappresenta ciò che ora siamo, i punti di forza e le aree di miglioramento. In questa fase è importante identificare comportamenti di routine che consolidati nel tempo diventano abitudini radicate influenzando il nostro modo di essere e di vedere le cose. Le azioni future finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo saranno più efficaci in proporzione a quanto si baseranno sui punti di forza della persona (tratti caratteriali, attitudini, valori, capacità e conoscenze).

3 – Il mio programma di apprendimento: Come posso sviluppare i miei punti di forza, riducendo al tempo stesso i miei punti di debolezza? La terza fase del processo di cambiamento intenzionale è dunque l’elaborazione di un piano strategico per raggiungere un obiettivo specifico. Una volta definito l’obiettivo, la persona va ad individuare quelle sequenze di azioni concrete e sotto il suo controllo che le permetteranno di raggiungerlo.

La definizione dell’obiettivo per essere efficace deve prevedere i seguenti aspetti:

  • L’obiettivo deve far leva sui punti di forza
  • L’obiettivo deve essere dell’individuo e non imposto da altri
  • L’obiettivo deve essere autodeterminato in termini di azioni che lo compongono, ovvero la persona deve sentirsi responsabile in prima persona del proprio cambiamento
  • I piani formulati devono essere flessibili e fattibili in linea con la vita dell’individuo
  • I piani devono essere in linea con lo stile di apprendimento dell’individuo

4 – Sperimentare e mettere in pratica nuovi comportamenti, pensieri, sentimenti, fino a raggiungere la piena padronanza. L’apprendimento di abilità avviene tramite pratica ed esercizio; maggiore è la frequenza con la quale una particolare sequenza comportamentale viene ripetuta, maggiore sarà il rafforzamento dei circuiti neurali coinvolti. L’apprendimento di nuove abilità rinforza i percorsi neurali e può anche indurre la neurogenesi, ossia la formazione di nuovi neuroni, ciò è possibile ad ogni età. Più a lungo ci si dedica alla pratica, maggiori saranno i risultati.

Un aspetto molto importante è l’apprendimento silenzioso, che fa riferimento alla possibilità di apprendere abilità e sviluppare competenze cimentandosi in attività in diversi ambiti della nostra vita.

Un altro modo per esercitarsi sulle abilità è l’esercizio mentale ovvero immaginare lo scenario e viverlo nella propria mente. Ad esempio prima di mettere in pratica nuove competenze si visualizzano le situazioni che potrebbero verificarsi, in modo da sentirsi meno impacciati al momento di attuarle.

Sperimentare nuovi comportamenti, metterli in pratica anche in diversi ambiti e ricorrere all’esercizio mentale, sono tutti modi validi per attivare le connessioni neurali alla base dell’effettivo cambiamento.

5 – Sviluppare le relazioni che rendono possibile il cambiamento attraverso sostegno e fiducia. I rapporti sociali costituiscono la cornice entro cui interpretiamo i nostri progressi in funzione del cambiamento desiderato, grazie al feedback che riceviamo.

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